Questa terra sta oltra della linea equinoziale alla parte d'ostro 18 gradi, e fuora del mantenimento di Lisbona 57 gradi piú all'occidente, secondo che mostrano li nostri instrumenti. E fatto tutto questo, ci spedimmo da' cristiani e dalla detta terra e cominciammo nostra navigazione al nornodeste, ch'è vento fra tramontana e greco, con proposito di andare a drittura a questa città di Lisbona. E in 77 giorni, dapoi tanti travagli e pericoli, entrammo in questo porto adí 18 di giugno del 1504, Dio lodato, dove fummo molto ben ricevuti e fora d'ogni credere, perché tutta la città ci teneva perduti, perché l'altre navi dell'armata tutte s'erano perdute per la superbia e pazzia del nostro capitano, che cosí paga Dio la superbia.
E al presente mi trovo qui in Lisbona, e non so quello ch'il re vorrà far di me, che molto desidero riposarmi. El presente apportatore, ch'è Benvenuto di Domenico Benvenuti, dirà a V.S. di mio esser e d'alcune cose che si sono lasciate di dire, per qualche rispetto, perché egli le ha viste e sentite. Io sono ito restringendo la lettera quanto ho potuto, e si è lasciato a dire molte cose naturali, volendomi rapportar a lui. V.S. mi escusarà, supplicandola a tenermi nel numero de' suoi servitori; e gli raccomando ser Antonio Vespucci mio fratello e tutta la casa mia; resto pregando Dio che prosperi la vita e onor de V.S. ed esalti e accresca lo stato di cotesta magnifica ed excelsa republica, come la desidera.
Sommario di Amerigo Vespucci fiorentino, di due sue navigazioni, al magnifico M. Pietro Soderini, gonfalonier della magnifica republica di Firenze.
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