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      Di queste parti adunque nuovamente ritrovate, ora ne diremo piú cose diligentemente e senza alcuna bugia.
      Con felice augurio adunque, alli XIII di maggio MDI, per comandamento del re ci partimmo da Lisbona con tre caravelle armate, e andammo a cercare il mondo nuovo. E faccendo il viaggio verso ostro, navigammo XX mesi, della qual navigazione narraremo primamente l'ordine, che navigando tenemmo in questa maniera. Andammo alle isole Fortunate, che oggi si chiamano le Gran Canarie: elle sono nel terzo clima, nell'ultima parte del ponente abitato. Dipoi, navigando per l'Oceano, scorremmo la costa d'Africa e del paese dei Negri insino al promontorio che da Tolomeo è chiamato Etiopo: i nostri lo chiamano Capoverde, dai Negri è detto Biseneghe, gli abitatori lo nominano Madangan; il qual paese è drento la zona calda per quattordici gradi verso tramontana, abitato dai Negri. Quivi rinfrescati e riposati, e fornitici di ogni sorte di vettovaglia, facemmo vela drizzando il nostro viaggio verso il polo antartico; nondimeno tenevamo alquanto verso ponente, percioché era vento di levante, né mai vedemmo terra se non dopo che avessimo navigato tre mesi di continuo e tre giorni.
      Nella qual navigazione in quanti travagli e pericoli della vita ci ritrovassimo, quanti affanni e quante perturbazioni e fortune patissimo e quante volte ci venisse a noia di esser vivi, lo lascierò giudicare a quei che hanno l'esperienza di molte cose, e principalmente a coloro che conoscono chiaramente quanto sia difficile il cercar le cose incerte e l'andar in luoghi dove uomo piú non sia stato: ma quei che di ciò non hanno esperienza, non vorrei che di questo fussero giudici.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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