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      Da terra veniva certa gente alla nostra nave, nera e senza vesta dalla cintola in su, e di quivi a basso aveano avolto intorno uno panno di lino o di gottone; e portavanci a vendere pesce fresco e cotto e citriuoli e rami di cannella salvatica, che ci davano per pochi danari, e molte altre cose, e certi fichi lunghi e grandi come citriuoli non molto grandi, e delli miglior frutti di gusto che possa essere al mondo: e ancora che se ne mangiasse una cesta piena, non fanno male alcuno e non impacciano lo stomaco.
      Essi ci contorono che quando loro attraversarono quel golfo, che andorono fuor di quivi circa cento leghe, cioè fuor di cammino di verso le case dalla Mecca, e che viddono uno zambuco de' Mori, il quale fu preso dalla caravella con tutta la gente: quali erano d'una gran città de' Mori, ch'era quivi presso dentro a una riviera, che si chiama Calinul. E che l'ammirante in abito disconosciuto entrò in una caravella, e menò seco i ditti Mori e il zambuco con tutti i suoi, e andorono davanti la detta città, della quale uscirono trenta uomini a cavallo; e quelli che andorono con l'ammirante dissono che secondo la sua grandezza ve ne erano molti piú. E come giunsono quivi, mandorono i detti Mori in pace, i quali come furono giunti alla città, tornorono subito con un presente di galline e frutti, dicendo da parte del re di detta città che dicessero che gente erano e che andavano cercando per mare. L'ammirante li disse che erano cristiani e che venivano con mercanzie per negociar in India, e che venivano cosí ad ordine per far pace con chi la volesse, come guerra con chi la volesse.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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