E non si faceva dubbio alcuno questo avere ad esser la causa della mala indignazione nella quale, dopo queste cose, si vidde esser incorso il re, perché per questo li parve che li cristiani avessero piú piacere di rubbare e andare assaltando per mare, che di far pace e amistà e trafficare con loro. E per questa cagione si riscaldò tanto che li mandò a dire che, se voleva pace e amistà con lui, voleva che la fusse senza condizione alcuna, e che, se voleva che li rendessi tutti i beni del re di Portogallo ch'erano restati in detta città, voleva che li pagasse tutta la perdita e il danno che cristiani avevano fatto nel suo paese, e che medesimamente li rendesse tutto quello che fu tolto alla nave della Mecca, che era de' suoi naturali; e che 'l suo porto di Calicut fu sempre franco e che per questo non aveva a torre a' Mori della Mecca la venuta in esso a trafficare, né a mandar via alcuno Moro. E che, se si contentava in detto modo, che la farebbe in detta maniera, e che non li darebbe fidanza alcuna, ma che della sua verità s'aveva a fidare; se non, che subito si partisse dal suo porto e non vi stessi piú, perché non li dava licenzia che vi stesse, né piú si posassi in alcuno porto di tutta l'India.
Della superba risposta che mandò a fare l'ammirante al re di Calicut,
e come le navi de' Portoghesi s'appressorono alla città.
La risposta dell'ammirante fu con molta furia, dicendo che era uomo criato dal re don Mannuello suo signore, ch'era uno potentissimo re, e che per essere suo criato era miglior di lui, cioè del re di Calicut; e che de un palmaro farebbe uno re simile a lui, e che tanto non li dava licenzia che quel dí non mangiassi tambor, quanto che subito se n'andassi di suo porto e che piú non vi stessi.
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