Del modo di pigliar gli elefanti e domesticarli, e quivi cose mirabili degli elefanti e dei cavalli marini.
E adí 19 detto vennono alla capitana alcuni uomini cristiani, d'aspetto molto onorevoli, da Mangallor e di molti altri luochi di là dentro fra terra, e portorono all'ammirante uno presente di galline e frutti, e piú li recorono una verga vermiglia appuntata e coperta in ogni testa con una ponta d'argento, e in una delle teste erano tre campanelle d'argento, e a ciascuna uno sonaglio d'argento; e piú con essa una lettera della signoria di tutte quelle terre, cioè di quel paese, che fa trentamilia uomini di iuridizione. E dicevano che s'erano molto contenti e lieti della venuta nostra alle parti d'India, e che la detta signoria di quel paese mandava al re di Portogallo l'ubidienza, e lo ricevevano per loro re e li mandavano quella verga di giustizia; e quelli, in nome di detta signoria, davano all'ammirante fede e omaggio da quel dí innanzi non far né far fare nessuna giustizia di nessun malfattore se non in nome del detto re di Portogallo, mandando a dire che, se mandasse a far fare una fortezza in lor paese dove loro gli direbbono, che la signoreggerebbe tutta l'India.
Quelli medesimi contorono come avevano sei vescovi e come ciascun di loro diceva messa, e contorono molte altre cose, e come facevano grandi pellegrinaggi sopra la sepoltura del ben avventurato santo Tomé, ch'è sepolto appresso alla lor terra, qual fa quivi molti miracoli. E li dimandorono delle nostre chiese e vescovi e prelati e di tutte le cose delle nostre parti, dicendo che non potevano credere che i cristiani potessino andare in tanto lungo paese.
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