Questo bramin, quando venne di Calicut, arrecò seco pietrerie ricche, che diceva che valevano in India tremila crociati, e disse all'ammirante che voleva andar con lui in Portogallo e voleva portare quelle gioie, e che li domandava che li lasciasse caricar nelle sue navi qualche spezie. E l'ammirante li dette licenzia per 20 baarri di cannella, e lui subitamente la comprò in Cocchin, e fecela mettere nella nave capitana colle dette gioie che lui quivi avea. E visto tutto questo, l'ammirante s'imbarcò in la nave Fior del mare e menò seco detti imbasciadori, e faceva loro grande onore. E menò seco una delle carovelle, e partissi davanti Cocchin adí 5 di gennaio, innanzi dí, avvertendo e dicendo a detti statichi che, se il re di Calicut non gli osservava quanto per loro gli aveva mandato a dire, che subito li farebbe impiccare. E andando cosí per mare, trovorono uno zambuco che portava un poco di pentole a Calicut, e la detta carovella lo prese senza gente, perché tutta si fuggí a terra. E giunto l'ammirante a Calicut, subito mandò la carovella a Cananor a chiamar un suo zio.
Come Luigi Coutino, maggior capitano ch'era rimasto a Cocchin, cessando i Mori di dar carico alle navi per esser andato l'ammirante a Calicut, giunse per Dio grazia a Cananor, dove trovò la flotta dell'ammirante messa in ponto come per combattere. E come quelli di Calicut vennero di notte con zambuchi ad assaltar l'armata.
Ora torniamo all'armata che restò in Cocchin, e per capitano maggiore d'essa restò Luigi Coutino; e alli mercanti mori di detta città, e cosí a tutta l'altra gente, dolse assai che l'ammirante andasse per far pace a Calicut, dubitando che noi non ne andassemo a caricare là, a causa del profitto che facevano con esso noi.
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