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      Andorno subito a chiamare l'ammirante, che dormiva in la sua camera, e dissonli come quelli zambuchi venivano alla nave: l'ammirante subito si levò e vestissi, giudicando che il re mandasse quanto li aveva promesso. E stando cosí viddono venire da terra 70 o 80 zambuchi di remo, e similmente credevano fussino pescatori. Come li duoi primi s'appressorono alla nave, cominciorno a trar bombarde con palle di ferro rasente l'acqua, e dove che essi davano facevano buco; e come gli altri giunsono, alsí traevano alla nave, e come alcun di nostri si mostrava a bordo della nave, o donde potessi essere da coloro veduto, subito erano feriti dalle lor freccie, che traevano senza numero. Quelli di nave non potevano far loro altra cosa se non con alcune pietre della gabbia, perché li zambuchi erano tanto accosto alle navi che con l'artegliaria non ci potevamo aiutare. E il zambuco che l'ammirante prese a cammino colle pentole era legato per poppe alla nave, e l'impierono di legne e messonvi fuoco, per ardere con esso la nave. E visto questo, quelli della nave tagliorono il canapo con che era legato alla nave, e la corrente che è in quel luogo lo discostò dalla nave.
      E in questo erano moltiplicate le almadie e zambuchi che venivano di terra, e tutte traevano, come giugnevano alla nave, perché tutte avevano bombarde e archi e freccie. E fu tanto grande lo assalto, che non avevamo altro rimedio se non tagliare i cavi e lasciar perdere l'ancore e mettersi alla vela, perché al continuo crescevano ed erano piú. E innanzi che facessino questo era già passato uno gran pezzo del dí, per cagione ch'egli avevano gittato al mare una ancora segreta con quattro o cinque braccia di catena di ferro, per sospetto che di notte a nuoto celatamente non venisse alcun della città a tagliare sottilmente i cavi dell'ancore, che ci restassi surta con detta catena.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094