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      E come si sferrorno le sartie davanti, venne a lungo con esso noi, e ruppe il ceppo de una ancora, e levocci la curnacina dal babordo, e detteci uno grandissimo colpo presso dove si posa l'antenna, che, se non fussi stato una curva che v'era, ci tagliava fino al fondo. E ruppesi una cintura e la detta curva, e per quivi aperse la nave, e ruppeci la tavola delle sartie, e tagliocci la maggior parte della catena da detta banda, e ruppeci la vela, fracassò la mezzana d'alto a basso, e tutte l'opere morte da poppa, e assai sartie da detta banda da babordo. E in questa fatica non aveva la gente altro rimedio, né si poteva fare, se non raccomandarsi a Dio; cosí quelli dell'altra nave: dalla misericordia di Dio aiutati fummo.
      E come furono l'una nave dall'altra allargate, tagliocci alcune sartie, cosí come quell'altre che loro ruppono: e quella poca gente che restò nella nostra nave cominciò tutta valentemente a travagliarsi, e quanto piú potevamo, alcuni alla banda, e altri con bigonci, altri con caldaie, a gittar l'acqua di sopra coverta. Tredeci di nostri uomini passarono all'altra nave, perché era maggiore, stimando che la nostra se n'andasse in fondo. Alcuni de' nostri cercorono co' lumi tutta la nave e, come trovammo la nave stagnata di sotto, ripigliammo buon cuore. E perché 'l mare era molto alto, e andavamo male ad ordine e non potevamo ammurare da quella banda donde andava l'ammirante con l'altre navi, per essere la nave aperta da quella banda, e quando la nave pendeva da quella banda facevamo assai acqua, e a tal causa facevamo assai fuoco all'altre navi, a fine che non se ne andassino senza noi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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