E partitoci dalla terra di Cocchin, andammo a lungo la terra ben 250 miglia, dove trovammo una terra chiamata Colom, nella quale non era suto giamai persona a discoprirla: e quivi surgemmo a lungo della spiaggia e costa brava, ben 6 miglia da terra. Sorti cosí in su la sera, a mezzanotte cominciò a ventare grandissimo vento opposito e traversia di detta terra, e durò 5 dí, con tanta e sí gran fortuna e sí gran mare, e ripugnavaci tanto a terra che perdemmo quattro armizzi e ancore, e rimanemmo sopra una e con poca speranza di salute: onde la gente, quasi la maggior parte, si erano spogliati (se necessario fusse) per gettarsi in mare per salvarsi. Pure Dio non volse tanta crudeltà, e cessò il vento e il mare.
E cessata tal fortuna, il capitano mi mandò a terra ad intendere quello che in essa fusse, e armato il battello, e colle sue trombe e cerimonie, mi messono in terra, dove trovammo essere ben 400 uomini della terra, aspettandoci per vederci, sí li battelli come noi altri, parendo lor mirabil cosa la gente nostra. E giunti a loro, facemmo lor dire come eravamo cristiani dal nostro turcimanno, e come tal cosa intesono ne presono gran piacere, dicendo loro essere alsí cristiani, li quali erano rimasti sin dal tempo di san Tommaso. E chiamansi per nome cristiani, sí donne come uomini, come noi: e d'essa sorte sono numero tremila, poco piú o meno. E subito ci menorono a vedere una chiesa fatta al modo nostro mediocre, con santi e croce, intitolata Santa Maria: e al circuito d'essa abitano e' detti cristiani, chiamati nazzareni.
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