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      E con molti suoni entrati in chiesa, si cominciò a celebrar la messa, e con gran solennità, e trombe e campane portatevi, e la chiesa paramentata e piena d'uomini e donne cristiane: non bisogna dire se la divozione e festa era grande. E come fu finita la messa, cominciò il frate a predicare, e il turcimanno (ch'era uomo sofficientissimo), se il frate diceva bene in sua lingua, lui diceva bene e meglio, di modo che la cosa continuava ogni dí in piú favore e buon zelo, e in 8 dí che stemmo dipoi avemmo carico, assai gente si battezzò de' gentili della terra. E senza dubbio credo che con l'aiuto di Dio, non solamente il serenissimo re di Portogallo grande onore e ricchezza acquisterà, ma etiam ardisco dire che, in ispazio di 50 anni, saranno convertite assai gente, che Dio ne presti di sua infinita grazia.
      Partitoci di detta terra alli 15 di gennaio, andammo alla volta di Cocchin, per vedere come avesse proceduto l'altra armata. Trovammola partita, ed era dinanzi a Calicut, e stavano per fare accordo col re: dove noi trovammo le navi, che non avevano potuto aver spezie per tutte le navi, perché chi gli aveva promesso li dodicimila cantari non volle poi osservare, ed erano malcontenti. Noi demmo loro dugento sacchi di pepe, ch'eran soperchi alle nostre navi. Cosí ci partimmo e andammo a Cananor, dove pigliammo acqua e riso e pesci per il nostro viaggio. E ci partimmo alli 27 di gennaio, e pigliammo uno pilotto moro per la traversa del golfo della Mecca.
      Partitoci, parendoci già aver navigato detto golfo, fummo assoquadro di 3 isole allegate e quivi stemmo in condizione di perderci.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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