Nel qual Barutti stetti molti giorni, ed è terra molto abitata da' Mori, e d'ogni cosa molto abbondante. Il mare batte nelle mura: non è circondata tutta intorno di mura, ma solamente dalla banda verso ponente, cioè verso il mare. Ivi non viddi cosa alcuna degna di memoria, salvo una anticaglia, dove dicono che era posta la figliuola del re quando il dragone la dovea divorare, e dove san Giorgio, ammazzato detto dragone, la restituí al padre: la quale è tutta in ruina.
E partitomi de lí, andai alla volta di Tripoli di Soria, che sono due giornate verso levante; il qual Tripoli è sottoposto al gran soldano, e tutti sono maumettani, e la detta città è abbondante d'ogni cosa. E de lí poi pervenni in Alepo, che sono otto giornate dentro in terra ferma, il qual Alepo è una bellissima città ed è sottoposta al gran soldano del Cairo, ed è scala della Turchia e della Soria, e sono tutti maumettani. È terra di grandissimo traffico di mercanzia, e massime di Persiani e Azzamini che arrivano fin lí; e ivi si piglia il cammino per andare in Turchia e in Soria, cioè di quelli che vengono di Azzamia.
Di Aman e di Menin.
Dapoi me ne andai alla volta di Damasco, che sono giornate dieci piccole. Alla metà del cammino v'è una città chiamata Aman, nella quale nasce grandissima quantità di bombagio e frutti assai buoni. E appresso a Damasco sedeci miglia trovai un'altra terra chiamata Menin, la qual è posta in cima d'un monte ed è abitata da cristiani alla greca, e sono sottoposti al signor di Damasco: nella qual terra sono due bellissime chiese, le quali dicono aver fatte far santa Elena madre di Constantino.
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