Pagina (921/1094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ancora viddi un altro Mammalucco levarsi la sella e mettersela sopra la testa, e poi tornarla nel suo luoco primo senza cascare e sempre correndo. Li fornimenti delle loro selle sono a usanza nostra.
     
     
      Della città di Sodoma e Gomorra.
     
      Camminato ch'avemmo dodici giornate, trovammo la valle di Sodoma e Gomorra: veramente la Scrittura Santa non mente, perché si vede come furono rovinate per miracolo di Dio. E io dico come sono tre città ch'erano in cima tre monti, dove si vede ancora che in quel terreno par che sia sangue a modo di cera rossa, mescolata con la terra per tre o quattro braccia di profondità. Certamente io credo, per quello che ho veduto, ch'erano genti viziose, perché intorno è tutto paese deserto e la terra non produce cosa alcuna, né anche acqua; e queste genti vivevano di manna, e non riconoscendo il beneficio loro furono puniti da Dio: e per miracolo si veggono ancora al presente li segnali di tutte le dette città rovinate.
      Passammo poi quella valle ch'era ben venti miglia, dove ci morirono trentatre persone per la sete, e molti furono sepolti nel sabbione, quali non erano ancora ben finiti di morire. Dipoi trovammo un monticello, appresso il quale era una fossa di acqua, di che fummo assai contenti. Noi ci fermammo sopra il detto monte; l'altro giorno dipoi, la mattina a buon'ora, vennero ventiquattromila Arabi, i quali dissero che pagassimo la sua acqua. Rispondemmo che non la volevamo pagare, perché quella acqua era data da Dio; ed essi cominciorono a combattere con noi, dicendo che avevamo tolto la sua acqua.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





Mammalucco Sodoma Gomorra Sodoma Gomorra Scrittura Santa Dio Dio Arabi Dio