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      E il sacerdote li rispose con grandissimo impeto e furia e superbia, dicendo: «Come quest'occhi tuoi, i quali hanno commesso tanto male al mondo, voglion veder colui per il quale Dio ha creato il cielo e la terra?» Allora il nostro capitano disse: «Signore, tu dici il vero, ma fammi una grazia, lasciami veder il corpo del profeta, e subito che l'arò visto, per amor suo mi voglio cavar gli occhi». E il sacerdote li rispose: «O signore, io ti voglio dire la verità. È vero che 'l nostro profeta volse morir qui per dar buono esempio a noi, perché ben poteva morir alla Mecca se 'l voleva, ma volse usare la povertà per ammaestramento nostro; e subito ch'ei fu morto, fu portato in cielo dagli angeli, e dice ch'el sta al paro di Dio». Il nostro capitano gli disse: «E Iesú Cristo figliuolo di Maria dove sta?» Rispose il sacerdote: «Alli piedi di Maumetto». Il capitano gli disse: «Basta, basta, non voglio saper piú». Poi se ne venne fuori e disse a noi altri: «Guardate dove io voleva gittare tremila seraffi».
      La sera dapoi, circa a 3 ore di notte, vennero infra la carovana dieci o dodici di quei vecchi della setta, perché la carovana era alloggiata appresso alla porta a due tratti di pietra, e questi cominciorono a cridare uno di qua e l'altro di là: «Dio fu, Dio sarà, e Maumetto messaggier di Dio resusciterà. O profeta, o Dio perdonami». Il nostro capitano, sentendo questo rumore, e noi, subitamente corremmo con l'arme in mano, credendo che fussero gli Arabi che volessero robar la carovana.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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