Dicono alcuni che Maumetto se retirava ivi a far orazione, e a questa porta si sente un grandissimo rumore come di acqua che caschi. Indi passammo la detta montagna con grandissimo pericolo, a tale che non pensavamo mai di arrivare in questo luoco.
Poi che ci partimmo dal pozzo detto di sopra, camminammo per dieci giornate, e due volte combattemmo con cinquantamila Arabi, tanto che giungemmo alla Mecca. E lí era grandissima guerra fra l'un fratello e l'altro, perché sono quattro che combattevano di continuo per esser signori della Mecca.
Della Mecca, e perché li Mori vanno alla Mecca.
Oramai diremo della nobilissima città detta Mecca, che cosa è e come sta e chi la governa. La città è bellissima e molto bene abitata, e fa cerca seimila fuochi; le case sono bonissime come le nostre, e vi sono case che vagliono 3 e 4 mila ducati l'una: la qual città non ha mura intorno. Appresso a un quarto di miglio alla città trovammo una montagna, nella quale era una strada tagliata per forza di mano, che dura fino al smontar nel piano: le mura di detta città sono le montagne che l'ha d'intorno da ogni canto, e vi son se non 4 entrate. Il governatore di questa città è soldano, cioè uno delli 4 fratelli, ed è della stirpe di Maumetto e sottoposto al gran soldano del Cairo, e li suoi tre fratelli combattono di continuo con lui.
Alli 18 di maggio entrammo nella detta città della Mecca dalla parte verso tramontana, e poi descendemmo giuso nel piano. Dalla parte verso mezzogiorno sono due montagne che quasi si toccano, dov'è il passo ben stretto per andare al porto della Mecca; dall'altra banda dove leva il sole è un'altra bocca di montagna a modo di una vallata, per la qual si va al monte dove fanno il sacrificio alli due patriarchi Abraham e Isaac.
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