Pagina (937/1094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ei mi cominciò a dire di passo in passo la cagione perché non venivano le dette robbe come erano usate di venire, non si accorgendo della mia malizia, e quando mi disse che n'era cagione il re di Portogallo, io mostrai di averne grandissimo dolore e diceva molto male del detto re, solo perché egli non pensasse ch'io fussi contento che li cristiani facessero tal viaggio. Quando costui vidde ch'io mi dimostrava nimico de' cristiani, fece maggior onore assai che non faceva per avanti, e dissemi ogni cosa di punto in punto. E quando fui molto ben informato, gli dissi: «O amico mio, ti priego che tu mi dia il modo o via ch'io possa fuggire da questa carovana, perché la intenzion mia seria di andare a trovar quelli re che sono nimici de' cristiani, perché ti aviso che, quando loro sapessero l'ingegno ch'io ho, mi mandariano a trovare fino alla Mecca». E lui, stupefatto di queste parole, mi disse: «Per la fede del nostro profeta, che sapete voi fare?» Io li risposi ch'io era il miglior maestro di far bombarde grosse che fusse al mondo. Udendo egli questo, disse: «Maumetto sempre sia laudato, che ha mandato tal uomo al servigio de' Mori di Dio». Per modo ch'ei mi ascose nella casa sua con la sua donna, e mi pregò ch'io ottenesse dal nostro capitano della carovana che lo lasciasse trar fuora della Mecca quindeci cammelli carichi di spezie: e questo fece egli per non pagar trenta seraffi al soldano per la gabella. Io li risposi che s'ei mi salvava in casa sua, ch'io li faria levare cento cammelli, se tanti ne avesse, perché li Mammalucchi hanno la libertà: e quando ei sentí questo, fu molto contento.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





Portogallo Mecca Mori Dio Mecca Mammalucchi