In quel giorno medesimo pigliammo il nostro cammino verso una isola chiamata Chamaran, la qual mostra di circuito dieci o dodici miglia, dov'è una terra che mostra circa dugento fuochi ed è abitata da Mori. Nella detta isola si trova acqua dolce e carne, e fassi il piú bel sale che mai viddi; ha un porto verso la terra ferma circa otto miglia. Questa isola è sottoposta al soldano dell'Arabia Felice. E lí stemmo duoi giorni, poi pigliammo il nostro cammino verso la bocca del mar Rosso, e vi sono due giornate, dove si può navigare sicuramente notte e giorno, perché dall'isola infino al Zidem non si può navigar di notte per le gran secche e scogli. E quando noi arrivammo alla detta bocca, parea veramente che noi fussimo in una casa serrata, perché quella bocca è larga cerca due o tre miglia. A man dritta di detta bocca è terra alta cerca 20 passi, ed è disabitata e sterile, per quanto si può veder di lontano; e a man manca di detta bocca è una montagna altissima, ed è sasso. Al mezzo di detta bocca v'è una certa isoletta disabitata che si chiama Bebel Mendel, e chi vuol andare a Zeila piglia il cammino a man diritta, e chi vuole andar in Aden lo piglia a man manca: e cosí facemmo noi per andar in Aden, e sempre andammo in vista di terra, e dal detto Bebel Mendel arrivammo alla città di Aden in poco manco di due giorni e mezzo.
Del sito della città di Aden e d'alcuni costumi verso li mercanti; e come l'auttor fu messo in prigione e menato al soldano di Rhada, città dell'Arabia Felice; e dell'esercito che 'l prefato soldan fece, e armature loro, per andar contro un altro soldano.
| |
Chamaran Mori Arabia Felice Rosso Zidem Bebel Mendel Zeila Aden Aden Bebel Mendel Aden Aden Rhada Arabia Felice
|