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      E perché era molto benvoluto dalla città, il popolo corse tutto al palazzo, dicendo: «Viva viva Maumet soldano»; e stette soldano circa venti giorni. Passati venti giorni, mandò per tutti li signori e mercadanti della città e disse loro in questo modo, che quello ch'egli avea fatto era stato per forza, e ben sapeva egli che di ragione non era sua la signoria; e pregò tutto il popolo che volessero esser contenti che 'l facesse re quel figliuolo ch'era tenuto pazzo: e cosí fu fatto re. Vero è che costui governava ogni cosa; tutta la città diceva: «Veramente costui deve esser amico di Dio», per la qual cosa fu fatto governatore della città e del soldano, per esser il soldano della condizione sopradetta.
      È da sapere che sono communemente quattrocento mercatanti forestieri, li quali fanno mercanzie di sete, perle, gioie e spezie. Il commun vivere di questa città è piú in mangiar riso che pane, perché in quel luoco non nasce grano.
     
     
      Della città di Eri nel paese del Corasam, qual si pensa che sia la Partia, e della sua ricchezza e copia di molte cose, e massimamente del reubarbaro.
     
      Inteso il miserando caso, e visti i costumi della città e isola di Ormus, de lí partendomi passai nella Persia, e camminando per dodeci giornate trovai una città chiamata Eri, e il paese si chiama Corasam, come saria a dire la Romagna. In questa città di Eri abita il re di Corasam, dov'è gran fertilità e abbondanzia di robe e massime di seta, di modo che si troverà a comprar in un dí tre o quattromila camelli carichi di seta.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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