Allora il compagno mi disse: «Vien qui, Lodovico, accioché tu sia certo ch'io ti voglio bene, e che tu conoschi con effetto che son per farti buona compagnia, io ti voglio dare una mia nipote per moglie, la qual si chiama Sanis, cioè Sole»: e veramente avea il nome conveniente a lei, perché era bellissima. E dissemi: «Sappi che io non vo per il mondo perché abbia bisogno di roba, anzi vo per mio piacere e per vedere e saper piú cose»; e con questo ci mettemmo a cammino alla volta di Eri. Giunti che fummo alla casa di costui, subito mi mostrò la detta sua nipote, della quale finsi di esser molto contento, ancora che l'animo mio fusse ad altre cose intento. In termine di Otto giorni tornammo alla città di Ormus, e lí montammo in nave, e venimmo alla volta d'India e arrivammo ad un porto che si chiama Cheul.
LIBRO PRIMO DELL'INDIA
Di Cambaia, città d'India abbondantissima d'ogni cosa.
Perché la promission nostra nel principio, se ben mi ricordo, è stata passare ogni cosa con brevità, acciò non sia tedioso il parlar mio, però continuaremo brevemente le cose che parseno a me degne di cognizione e dilettevoli, massimamente dell'India. Appresso il detto porto è una grandissima fiumara chiamata Indo, qual scorre presso ad una città nominata Cambaia. Questa città è posta verso il mezzogiorno dal detto Indo ed è 3 miglia in terra ferma, e alla città non si può andare con navilii grandi né mezzani, salvo quando l'acque sono vive e grosse: allora v'è una fiumara che va alla città, crescendo l'acque ben 3 o 4 miglia.
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