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      Costui con questi 300 Mammalucchi fa grandissima guerra al re di Narsinga, del qual diremo al tempo suo.
      De lí partitomi, camminato per sette giornate in terra ferma, arrivai alla cittā che si chiama Decan.
     
     
      Di Decan, cittā bellissima, e di molte e varie sue ricchezze e gioie.
     
      Nella detta cittā di Decan signoreggia un re maumettano: il capitano sopradetto sta al soldo di questo re, insieme con li detti Mammalucchi. Questa cittā č bellissima e molto forte e abbondante di ogni cosa. Il re di quella, fra li Mammalucchi e altri del regno suo, fa ben venticinquemila persone fra a cavallo e a piede. In questa cittā č un bel palazzo, e ordinato di tal modo che, avanti che s'arrivi alla camera del re, vi sono 24 camere. Questa cittā č murata a usanza de' cristiani e le case sono bellissime. Il re di detta cittā vive con gran superbia e pompa: una gran parte de' suoi servitori portano nelle punte delle scarpe rubini e diamanti e altre gioie; pensate quante ne portano nelle dita delle mani e nell'orecchie. Nel regno suo č una montagna donde si cavano li diamanti, quattro miglia lontana da detta cittā: ed č murata intorno intorno e vi si fa grandissima guardia. Questo reame č abbondantissimo d'ogni cosa, come le sopradette cittā. Sono tutti maumettani. L'abito suo sono vesti di seta overo camicie bellissime, e in piede portano scarpe over borzacchin, con calzoni ad usanza de' marinari; le donne portano tutto coperto il viso ad usanza di Damasco.
     
     
      Della diligenzia del detto re cerca la milizia.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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