Del palazzo del re di Calicut e del tesoro grande che 'l tiene.
Il palazzo del re è circa un miglio di circuito. Le mura sono molto basse, come dissi di sopra, con tramezzi alle camere bellissimi di legname, intagliati di diavoli di rilievi. Il piano della casa è tutto imbrattato con sterco di vacche per onorificenzia, e ogni parte di questo palazzo val piú di ducati 20. Già vi dissi la cagione che non si possono fondare le muraglie, per rispetto dell'acqua che cavando si trova subito. Non si potria stimare le gioie e perle che porta il re, benché nel tempo mio stava malcontento per rispetto ch'era in guerra col re di Portogallo, e ancora perch'egli avea il mal franzoso, e avealo nella gola. Nondimeno portava tante gioie nell'orecchie e nelle mani, nelle braccia, ne' piedi e nelle gambe, che era cosa mirabile a vedere. Il tesoro suo sono due magazzeni di verghe d'oro e moneta stampata d'oro, le quali dicevano molti Bramini, che sono quelli che hanno la cura del governo e sanno tutti li secreti del re, che non lo portariano cento muli carichi; e dicono che questo tesoro è stato lasciato da 10 o 12 re passati, e hannolo lasciato per li bisogni e fortezza della republica e del suo regno. Dicesi ancora questo re di Calicut aver una cassetta, lunga tre palmi e alta un palmo e mezzo, piena di gioie di piú sorti che valeano prezii inestimabili.
Del pepe, giengevo, mirabolani, che nascono in Calicut.
Nel territorio di Calicut si trovano molti arbori di pepe, e dentro della città ne sono ancora, ma non in molta quantità. Il piede di questi arbori è a modo d'una vite sottile, cioè piantata una pianta appresso qualche altro arbore, perché da se stesso non potria star dritto, sí come la vite.
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