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      E che da quel tempo in qua il re di Narsinga sempre ha voluto bene alli cristiani.
      Il mio compagno spacciò quivi alcune delle sue mercanzie, e perché si stava in guerra col re di Tarnassari, non stemmo se non alcuni pochi giorni qui, e poi pigliammo un navilio con alcuni altri mercatanti, la qual sorte di navilii si chiamano chiampane, che sono piane di sotto e dimandano poca acqua e portano roba assai. E passammo un golfo di dodeci over quindeci leghe, dove avemmo grandissimo pericolo, perché vi sono basse e scogli assai; pur arrivammo ad una isola chiamata Zeilan, la qual volta intorno cerca mille miglia, per relazion degli abitatori di essa.
     
     
      Di Zeilan, dove nascono le gioie.
     
      In questa isola di Zeilan sono quattro re, tutti gentili. Non vi scrivo le cose della detta isola tutte perché, essendo questi re in grandissima guerra tra loro, non potemmo star lí molto, e manco vedere o intendere le cose di quella. Pur, dimorativi alcuni pochi giorni, vedemmo quello che intenderete, e prima grandissima quantità di elefanti, quali nascono lí. E intendemmo che si truovan rubini duoi miglia appresso alla marina, dov'è una montagna grandissima e molto lunga, al piè della quale si truovano detti rubini. E quando uno mercante vuol trovar di queste gioie, bisogna parlar prima al re e comprar un braccio di detta terra per ogni verso, il qual braccio si chiama un molan, e compralo per cinque ducati. E quando poi cava detta terra, vi sta un uomo di continuo ad instanzia del re, e ritrovandosi alcune gioie che passino dieci caratti, il re le vuol per sé e tutto il resto glielo lascia franco.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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