Questa città è una delle migliori che ancora abbia visto e ha un grandissimo reame. Il soldano di questo luogo è moro e fa dugentomila uomini da combattere a piedi e a cavallo, e sono tutti maumettani, e combatte di continuo col re di Narsinga. Questo reame è il piú abbondante di grano, di carni d'ogni sorte, di gran quantità di zuccari, similmente di zenzero e di molta copia di bombagio, piú che terra del mondo, e qui sono i piú ricchi mercatanti che mai abbia trovato. Si carica in questa terra ogni anno cinquanta navilii di panni di bombagio e di seta, li quali panni sono questi, cioè bairami, namone, lizari, ciantari, doazar e sinabaffi: questi tali panni vanno per tutta la Turchia, per la Soria e per la Persia, per l'Arabia Felice e per tutta l'India. Sono ancora quivi grandissimi mercatanti di gioie, le quali vengono d'altri paesi.
Di alcuni mercatanti cristiani in Banghalla.
Trovammo ancora qui alcuni mercatanti cristiani, che dicevano esser d'una città chiamata Sarnau, li quali avevano portato a vender panni di seta, legno d'aloe, verzino e muschio, li quali dicevano che nel paese suo erano molti signori pur cristiani, ma sono sottoposti al gran cane del Cataio. L'abito di questi cristiani era veste di ciambellotto, fatte con falde, e le maniche erano imbottite di bombagio, e in testa portavano una berretta lunga un palmo e mezzo, fatta di panno rosso. E questi tali sono bianchi come noi e confessano esser cristiani, e credono nella Trinità e similmente nelli dodeci apostoli, negli evangelisti, e ancora hanno il battesimo con acqua; ma loro scrivono al contrario di noi, cioè al modo di Armenia.
| |
Narsinga Turchia Soria Persia Arabia Felice India Banghalla Sarnau Cataio Trinità Armenia
|