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      Sono in questo paese grandissima copia di gatti di zibetto, delli quali se ne danno 3 o 4 al ducato. Le mercanzie di costoro sono solamente gioie, cioè rubini, li quali vengono da un'altra città verso levante chiamata Capellan, distante da questa 30 giornate: non però ch'io l'abbia vista, ma per relazion di mercatanti. Sappiate che in detta città vale piú un diamante e perle grosse che non vagliono qui da noi, e similmente un smeraldo.
      Quando arrivammo a questa terra, il re era 15 giornate lontano di lí a combattere con un altro, il qual si chiama re di Ava. Vedendo noi questo, deliberammo andar a trovar il re dove era, per darli quelli coralli, e cosí partimmo di qui con un navilio tutto d'un pezzo e lungo piú di quindeci overo sedeci passi; li remi di questo navilio erano tutti di canna. Il modo veramente come siano fatti è questo: dove il remo piglia l'acqua è sfesso, e vi mettono una tavola cucita di corde, per modo ch'el detto navilio andava piú forte che non va un brigantino; l'arboro suo era una canna grossa come un barile dove si mettono le alice. Noi arrivammo in tre giornate ad uno villaggio, dove trovammo certi mercatanti li quali non avevano potuto entrare nella detta città di Ava, per rispetto della guerra. Intendendo noi questo, insieme con loro tornammo a Pegu. De lí a cinque giorni tornò il re alla detta città, il quale aveva avuto vettoria del suo nimico. Il secondo giorno dapoi ritornato il re, li nostri compagni cristiani ne menorono a parlare con lui.
     
     
      L'abito del re di Pegu, e della liberalità sua che gli usò in comprar alcuni coralli.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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