De lí a due giorni furono apparecchiate le dette chiampane, e ponemmovi dentro di molte robe da mangiare, massime delli migliori frutti che mai abbia gustato, e cosí pigliammo il nostro cammino per levante verso l'isola chiamata Bandan.
Dell'isola di Bandan, dove nascono le noci moscate e macis.
Infra il detto cammino trovammo cerca venti isole, parte abitate e parte no, e in spazio di quindici giorni arrivammo alla detta isola, la qual è molto brutta e trista; è di circuito cerca cento miglia ed è terra molto bassa e piana. Qui non v'è né re né governatore, ma vi sono alcuni villani quasi come bestie, senza alcun ingegno. Le case di questa isola sono di legname, molto triste e basse. L'abito di costoro è che vanno in camicia, scalzi, senza alcuna cosa in testa; portano li capelli lunghi, il viso loro è largo e tondo, il suo colore è bianco e sono piccoli di statura. La sua fede è gentile, ma sono di quella sorte che sono li piú tristi di Calicut, chiamati Poliar e Hitava; sono molto debili d'ingegno e di forza, non hanno alcuna virtú, ma vivono come bestie. Qui non nasce altre cose che noci moscate: il piede della noce moscata è fatto a modo di uno arboro persico e fa la foglia in quel modo, ma sono piú strette, e avanti che la noce abbia la sua perfezione, li macis stanno intorno come una rosa aperta, e quando la noce è matura il macis l'abbraccia. E cosí la colgono del mese di settembre, perché in questa isola va la stagione come a noi; e ciascun uomo raccoglie piú che può, perché tutte sono comuni, e a detti arbori non si dura fatica alcuna, ma lasciano fare alla natura.
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