Udendo questo, noi restammo molto contenti e satisfatti.
Della isola Giava, della fede, del vivere e costumi suoi e delle cose che ivi nascono.
Seguendo adunque il camin nostro, in cinque giorni arrivammo a questa isola Giava, nella quale sono molti reami, li re delli quali sono gentili. La fede loro è questa: alcuni adorano gl'idoli come fanno in Calicut, e alcuni sono che adorano il sole, altri la luna; molti adorano il bue, gran parte la prima cosa che scontrano la mattina, e altri adorano il diavolo al modo che già vi dissi. Questa isola produce grandissima quantità di seta, parte al modo nostro e parte nei boschi, sopra gli arbori salvatichi. Qui si truovano li migliori e piú fini smeraldi del mondo, e oro e rame in gran quantità, grano assaissimo al modo nostro e frutti bonissimi ad usanza di Calicut. Si truovano in questo paese carni di tutte le sorti ad usanza nostra. Credo che questi abitanti siano i piú fedeli uomini del mondo; sono bianchi e di altezza come noi, ma hanno il viso assai piú largo di noi, gli occhi grandi e verdi, il naso molto ammaccato e li capelli lunghi. Qui sono uccelli in grandissima moltitudine e tutti differenti dalli nostri, eccetto li pavoni, tortore e cornacchie negre, le quali tre sorti sono come le nostre. Fra queste genti si fa grandissima giustizia. E vanno vestiti all'apostolica, di panni di seta, ciambellotto e di bombagio. E non usano troppe armature, perché non combattono, salvo quelli che vanno per mare, i quali portano alcuni archi e la maggior parte freccie di canna.
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Giava Giava Calicut Calicut
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