Poi fece l'assoluzione di pena e di colpa, e disse: «Orsú, figliuoli mei, andiamo a combattere tutti volentieri, che Dio sarà con noi». E seppe tanto ben dire, e con parole tanto pietose ed efficaci, che tutti piangevamo e pregavamo Dio che ci facesse morire in quella battaglia.
In questo mezzo veniva la grandissima armata de' Mori alla volta nostra per passare, e il nostro capitano si partí con due navi e andossene alla volta loro, e passò fra due navi, le quali erano le maggiori che fossero nell'armata de' Mori: e quando passò per mezzo le dette navi, ci salutarono l'una e l'altra parte con grandissimi tiri d'artegliaria. E questo fece il nostro capitano per conoscer la forza di queste due navi e che modo teneano, perché queste aveano grandissime bandiere ed erano capitane di tutta l'armata. Per quel giorno non fu fatta altra cosa. La mattina seguente a buon'ora li Mori cominciarono tutti a far vela e venir verso la città di Canonor, e mandorono a dire al nostro capitano che gli lassasse passare e andar al viaggio loro, che essi non voleano combattere con cristiani. Il capitano gli mandò a dire che li Mori di Calicut non lassarono tornare li cristiani che stavano in Calicut sopra la sua fede, ma a tradimento ne ammazzarono quarantaotto, e li robarono piú di quattromila ducati infra robba e danari. E poi li disse: «Passate, se potete passare. Ma prima cognoscerete la forza e cuore ch'è nelli cristiani». Li Mori risposero: «Già che la cosa è cosí, Maumetto nostro ci defenderà da voi cristiani». E cosí tutti cominciorono a far vela e con grandissima furia a voler passare, sempre navigando appresso terra otto o dieci miglia.
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