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      Quando li Mori viddero tutto il mare pieno di sangue e tanti di loro morti, e ch'erano prese le due navi capitane dell'armata e altri navilii, subito si misero in rotta a fuggire chi qua chi là, notando verso terra, e chi in porto e chi a traverso la spiaggia. Alla fine, vedendo il nostro capitano tutti li navilii nostri salvi, disse: «Lodato sia Iesú Cristo, seguitiamo la vittoria contra questi cani», e cosí tutti insieme si misero a seguitarli. Veramente, chi gli avesse allora veduti fuggire, gli parebbe che avessero drieto un'armata di cento navi. E questo combattere cominciò da l'ora del mangiare e durò per fino alla sera, e poi tutta la notte furono seguitati, sí che tutta questa armata fu sbarrattata con la morte di pochi di nostri, ma infiniti ne furon feriti.
      L'altro giorno li nostri navilii che restarono qui seguitorono un'altra nave grossa, che viddero andar alla volta del mare; all'ultimo furon sí valenti che la investiron, in modo che tutti li Mori si gittorono a notare, e noi continuamente li seguitammo col schiffo, e con le balestre e lanze ammazzando e ferendo di loro in fino in terra. Ma alquanti si salvarono per forza di notare, e questi erano da ducento persone, le quali notarono piú di 5 miglia, quando sotto e quando sopra l'acque: e alcuna volta credevamo che fussero morti, e quelli sorgevano lontano un tiro di balestra da noi, e giunti ch'eravamo appresso di loro per amazzarli, credendo che fussero stracchi, di nuovo si metteano sotto l'acqua, per modo che parea che fosse un miracolo grandissimo che costoro tanto durassero a notare.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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