Avenne in questo tempo che 'l re di Canonor moritte, e l'altro che fu fatto fu molto nimico nostro, perché 'l re di Calicut lo fece per forza di danari e prestogli ventitre bocche di fuoco.
Della guerra che cominciò in Canonor, dove era la fortezza de' Portoghesi,
e come alla fin fecero pace.
Nel MDVII, cominciò la grandissima guerra alli XXVII d'aprile e durò per fino a' XXVII di agosto. Ora intenderete che cosa è la nostra fede cristiana e che uomini sono li Portoghesi. Andando un giorno li cristiani per pigliar acqua, li Mori gli assaltarono, per molto odio che ci portavano; li nostri si ritirarono nella fortezza, la qual già stava in buoni termini, e per quel giorno non fecion male alcuno. Il nostro capitano, qual si chiamava Lorenzo de Britte, mandò a far intendere questa novità al vice re, ch'era in Cochin: e subito vi venne il signor don Lorenzo, con una caravella fornita di tutto quel ch'era bisogno, e dopo quattro giorni il detto don Lorenzo si tornò in Cochin e noi restammo a combattere con questi cani, e non eravamo piú che dugento uomini. Il mangiar nostro era sol riso, zuccaro e noci, e non avevamo acqua per bere dentro nel castello, ma ci era forza due volte la settimana andar a pigliar acqua ad un certo pozzo, il qual era lontano dal castello un tiro di balestra: e ogni volta che andavamo per acqua sempre ci bisognava pigliarla per forza d'arme, e sempre si scaramuzzava con loro. La manco gente che venisse erano ventiquattromila, e alcuna volta furono trenta, quaranta e cinquantamila persone, li quali aveano archi, lanze, spade e rotelle, con piú di cento e quaranta bocche d'artegliaria infra grosse e minute, e aveano le medesime armature indosso, come vi ho detto nell'armata di Calicut.
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