Un poco avanti giorno cominciammo la mortalissima guerra contra questi cani, li quali erano ottomila, e noi eravamo cerca seicento: che le due galee poco si adoperarono, perché non si potevano cosí accostar alla terra come li battelli. Il primo cavalier che saltasse in terra fu il valente signor don Lorenzo, figliuolo del vice re; il secondo battello fu quello del vice re, nel qual io mi ritrovai. E nel primo assalto fu fatta una crudel battaglia, perché qui la bocca della fiumara era molto stretta, e nella riva della terra stava gran quantità di bombarde, delle quali noi ne pigliammo quaranta bocche. In questo assalto furono presi sessantaquattro Mori, li quali aveano giurato o di voler morir in quel loco o vero esser vittoriosi, perché ciascun di loro era padron di nave e aveano molte mercanzie, che vedevan esser perse se noi eravamo vittoriosi. E cosí nel primo assalto scaricorono molte bombarde sopra di noi, ma Dio ci aiutò, che qui non morirono alcuni de' nostri, ma di loro ne morirono cerca cento e sessanta. Il signor don Lorenzo ne ammazzò sei in mia presenza, ed egli ebbe due ferite, e molti altri ne furono feriti. Per un poco di spazio fu aspra la battaglia, ma poi che le nostre galee furono in terra, quelli cani cominciorono a tirarsi indrieto. E perché l'acqua cominciava a calare, noi non volemmo seguitargli piú avanti, e quelli cani cominciorono a crescere: e per questo appicciammo il foco nelle lor navi, delle quali se ne abbruciorono tredeci, e la maggior parte nuove e grandi.
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Lorenzo Mori Dio Lorenzo
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