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      Si conferma ancora che Iambolo arrivasse in Sumatra perché nel ritorno si narra che, doppo quattro mesi, fu gittato alli lidi dell'India, conciosiacosaché, partendosi dall'isola di Sumatra e navigando per tramontana, si vien diritto nel sino Gangetico, che ora è detto di Bengala, dove sbocca nel mar Meridionale il fiume Ganges, ed è gradi XXI sopra l'equinozial.
      E quindi poi fu condotto fra terra per molte giornate alla città di Palimbotra, in gradi XXVII, del sito della qual, per esser molto famosa e nominata, non sarà fuor di proposito se diremo di quelle cose che si trovano scritte appresso gli antichi scrittori greci, conciosiacosaché sono simili a quelle che si narrano nelli libri del nobel M. Marco Polo, dove parla delle città orientali del regno del Cataio. La città di Palimbotra, ultima in oriente, dicono esser posta sopra il fiume Ganges, il qual in quella parte è di larghezza di miglia XII e profondo XX passa, ed è distesa lungo la ripa di quello per lunghezza di X miglia e due di larghezza, tutta cinta di legname sbusato, per il qual si può sicuramente tirar saette; ha dall'altra parte una fossa, ch'è per fortezza e per ricever tutte le immondizie della città. Il re di questa città è obbligato, oltra il suo nome proprio, chiamarsi Palimbotro; i popoli che abitano quel paese si chiamano Prasii. In questa regione nascono tigri il doppio maggiori che non sono i leoni, e scimie maggiori di gran cani, che sono tutte bianche, eccetto la faccia ch'è negra. Vi si cavano ancora alcune pietre di color dell'incenso, che son piú dolci di fichi e del mele.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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