Giunto detto capitano in Cochin e messosi ad ordine di vettovaglie, deliberò di tornar verso il mar Rosso, per metter in terra detto Matteo e questo Odoardo Galvan. Allora, trovandosi in Cochin, Andrea Corsali montò sopra la detta armata e scrisse quanto in la seconda lettera si contiene, nella qual si legge che non poterono dismontar mai al porto di Ercoco della Etiopia sopra il mar Rosso, ma che, tornati all'isola di Cameran, vi morse Odoardo Galvan, e cosí per quello anno fu intermessa la espedizion del detto Matteo. Né piú oltra scrive il prefato Corsali, nelle qual due lettere se vi saran degli errori, n'è causa il tristo esemplar che noi abbiamo avuto.
Di Andrea Corsali fiorentino allo illustrissimo signor duca Giuliano de' Medici lettera scritta in Cochin, terra dell'India, nell'anno MDXV, alli VI di gennaio.
Come nella navigazione passando la linea equinoziale furono in altura di gradi trentasette nell'altro emispero, a traverso di capo di Buona Speranza, dove viddono un mirabil ordine delle stelle nella parte del cielo opposta alla nostra tramontana.
Illustrissimo Signor, non potendo mancar a V.S. di quanto le promisi nel partirmi di costí, ho voluto farle questo poco di discorso per darle notizia del successo del mio viaggio d'India. E avvenga ch'ei non sia cosí copioso com'io sperava e che 'l mio desio aria voluto, il che è causato per essere poco tempo ch'io mi trovo in queste parti, nondimeno non m'è parso restar di dirizzarglielo, dettandomi l'animo che V.S. lo debba pigliare con quel cuore che l'affezion mia e osservanzia ch'io le tengo ricercono, riserbandomi a tempo migliore di sodisfarle piú compiutamente.
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