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      Vicino all'India trecento miglia, l'acque del mare si mostran come di latte, che mi pare esser causato dal fondo, per esservi l'arena bianca. In questa parte d'India dove è il mar profondo, pigliando ora il color dal cielo dimostra celeste, e ora dalle nuvole par nero, e anco talvolta verde, quando non è tanto profondo: cosí puote questo color di latte dall'arena causarsi. Vedonsi anche infinite serpi, e per questi due segni conoscemmo esser nella costa d'India: questi serpi per la pioggia in tempo di verno della terra ferma sono nelle fiumare trasportate.
     
     
      Della isola detta Goa, dove già Alfonso di Alburquerque fece edificar una terra fortissima, e dentro una fortezza. Della qualità e vestir di quelle genti; di frutti e animali di quel luogo del gran prezzo che quivi si vendono i cavalli. E come l'isola di Ormuz fu di già presa per il capitano maggiore, e quivi di ordine suo edificata una fortezza.
     
      Con non poco piacere scoprimmo in tre giorni terra, e lungo la costa navigando, fu la prima scala nell'isola di Goa, che tien di circuito quindici miglia, posta in sedici gradi; ed è giunta con terra ferma, cinta da ponente dal mare, da settentrione e mezzogiorno dalla costa, da levante dalla terra ferma detta Paleacate, dalla qual corre una fiumara, ch'entrando in mare per due parti comprende detta isola. E di essa sono signori i Portoghesi, che già sono cinque anni che fu pigliata per forza d'armi dal signor Alfonso d'Alburquerque, dove furno morti gran numero de Mori e gli altri scacciati alla terra ferma.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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