In questa terra nasce indaco, storace liquido, corniuole, calcidonii in quantità grandissima, e di essi si lavorano manichi di daghe e pugnali eccellentissimi. Gli uomini sono olivastri, di grandissimo ingegno e artificio di tutte l'operazioni. Essa regione di Cambaia ha il mare verso mezodí, Rasigut o ver Carmania da ponente, Paleacate da levante, e da settentrione molto fra terra il re di Sanmarcante.
Del regno di Paleacate e suo re. Del paese di Malabari, di suoi signori e sue fortezze, dove Portoghesi caricano pepi e gengevi. Di cinque chiese maravigliosamente fatte, e per cui sono officiate. Della terra chiamata Paleacate, anticamente Salaceni, e della gran quantità e varietà di gioie che quivi nascono, e come si costuma di vender gli elefanti.
Il regno di Paleacate confina per terra ferma col re di Narsinga, ch'è gentile e principal re di tutta l'India, ed è il piú ricco signore che sia di questa banda fino al mar, Batticala, Onor e Brazabor; e lassando il paese de Malabari, ch'è giunto con la marina, s'estende per terra ferma fino al sino Gangetico, dove è il signor de Coromandel, e Paleacate, di là dal capo di Commari, detto Pelura anticamente. Tre altre fortezze sono in detto paese de Malabari, cioè Canonor, Calicut e Cuchin, dove al presente i Portoghesi caricano pepi e gengiovi per Portogallo, né consentono che si carichino per altre bande, e massime per Adem e per la Mecca, a fine che non passino in Alessandria: al che tengono grandissima custodia, mandando ogn'anno allo stretto del mar Rosso armata, acciò non passino altre navi, e hanno fatto tal provisione che sarà necessario che di Venezia vadino a fornirsi a Lisbona.
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