Qui nascono la maggior quantità e di piú spezie di gioie che nel resto di tutta l'India, cioè zaffiri perfetti, rubini, spinette, balasci, topazii, giacinti, grisoliti, occhi di gatta (che da' Mori sono avute in grand'estimazione) e granate.
Dicono ch'il re di essa tiene due rubini di tanto colore e sí vivo, ch'assimigliano a una fiamma di fuoco: ma perché essi gli chiamano con altro nome, io stimo che debbano esser carbuncoli, e di questa sorte rari si trovano. Cogliesi anche in questo luogo la cannella, che per tutto si naviga. Tiene il paese gran copia di elefanti, ch'essi vendono a diversi mercanti dell'India mentre che sono piccoli, per potergli domesticar: e costumasi a vendergli tanto il palmo, crescendo sempre di prezzo con detto palmo, secondo la grandezza dell'elefante.
Come questa isola Paliacatte non fu posta da Tolomeo, il quale in molte cose è diminuito, pretermesse anco da lui dodecimila isole nella costa di Monzambiqui; e come in detta isola nasce ambracan e molti diamanti, dove Piero Strozzi ne comperò uno bellissimo, che pesò caratti 23. Del castello Malacha e del fiume Gange.
Quest'isola non pose Tolomeo, il quale trovo in molte cose diminuito, né pose ancora dodicimila isole che sono dalla costa di Monzambiqui andando sempre a cammino verso le bande di Malacha, di sotto dell'equinoziale. E vedesi per la navigazione de' Portoghesi molto diminuito e falso nelle sue longitudini, cominciando dalle regioni Sinare fino alle isole che lui chiama di Buona Fortuna; situò male la Taprobana, come per la carta del navigare che don Michiele di Selva, orator del re, recò a Roma, potrà V.S. comprendere.
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