Ed essendo già vicina alla città di Gierusalem, stando per passare un lago per certi ponti, soprapresa dallo spirito dismontò, e inginocchiata fece riverenza alli legni di quelli ponti e disse: «Non voglia Dio che li miei piedi tocchino li travi sopra i quali deve patire il Salvatore del mondo». E andò attorno il lago a veder Salomone, e lo pregò che dovesse levar via li legni di quelli ponti. Dapoi, veduti che ebbe gli edificii ch'egli faceva e offerti li presenti portati, disse: «Queste opere ed edificii non sono in quel modo che mi era stato riferito, ma li trovo assai maggiori, né credo che si possino trovare altri simili a questi e per bellezza e per ricchezza». E quivi molto si doleva, dicendo aver portato piccioli presenti al desiderio suo, ma che tornarebbe alle sue terre e signorie, e che mandarebbe oro e legno negro infinito.
E cosí stando costei in Gierusalem, Salomone ne ebbe un figliuolo, il quale nato che fu, lo lasciò in Gierusalem e se ne andò alle sue terre, d'onde mandò molto tesoro e assai legni negri per far tarsie negli edificii. Fra questo tempo questo suo figliuolo crebbe all'età di sedeci anni, e fra gli altri molti figliuoli di Salomone questo era superbissimo, che superchiava il popolo d'Israel e tutta la terra di Giudea. Per il che il popolo, essendo andato a Salomone, gli disse che non poteva mantener tanti re quanti esso aveva, conciosiacosaché tutti li suoi figliuoli erano re, e principalmente questo della regina Saba, la quale era maggior signora che non era egli, e perciò lo dovesse mandare a sua madre, perché già non lo potevano piú sopportare.
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