Vedemmo un monastero di San Giovanni, qual dicono che ha buone entrate e che vi sono assai frati. Appresso dove alloggiammo vi č una chiesa di San Giorgio, assai ben ordinata a modo delle nostre, in volto e ben dipinta delle lor pitture, cioč con apostoli, patriarchi, Noč ed Elia profeta, e in quella servono X preti e X frati. E fino qui non abbiamo trovato chiesa governata per preti che non vi sian frati, ma dove sono i frati patroni, non vi stanno li preti. E per la veritŕ li frati vanno piú onesti in abito che li preti, perché li preti vestono come i laici, eccetto li canonici. E ne' mercati preti e frati sono una cosa medesima, perché essi sono li maggiori negociatori che si trovino verso il levante.
All'incontro di questo luogo di San Giorgio, a pič d'una montagna lontana da quello III miglia, vi č un monastero appresso un fiume detto Coror, intitolato San Spirito, e vi sono da XX in XXV frati: chiesa di gran divozione, che cosí mostra il luogo. E li frati, vedendoci in quel luogo, ringraziavano Iddio, che aveva dato lor grazia di aver veduti cristiani d'altra lingua e d'altra terra, che mai piú non ne avevano veduti. E cosí accarezzandoci, ne mostrarono il convento e le loro stanzie e la chiesa del monastero, che č in volto, piccola e ben dipinta, e il suo chiostro e le celle molto ben in ordine, e meglio di quelle che abbiamo vedute in queste terre, gli orti molto ben coltivati: e vi sono molti agli, cipolle, cavoli e molte altre sorti d'erbe che noi non abbiamo e che loro mangiano, e sono bonissime secondo il paese; hanno molti limoni, naranci e cedri, persichi, uve bellissime, fichi a modo nostro di varie sorti e fichi indiani, e molti alti cipressi e altri arbori bellissimi, che fanno frutto e senza frutto, che non gli conosciamo.
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