Come partimmo di questo povero luogo e camminammo per luoghi pericolosi; e del fiume Sabalette, che divide il regno di Tigremahon da quello di Angote.
Cap. LI.
Partimmo da questo luogo tutti, perché non avevamo da mangiare, e lasciammo il frate con la robba, che non poteva camminar con noi, per aver genti che le portasse: e quivi ci messeno grandissima paura, con dire che il viaggio nostro era pericoloso in questo passo, sí per li Mori quanto per li ladri, li quali adoprano saette avelenate, e che andassimo ben armati tutti insieme. E il cammino che noi facemmo era piano, sí come il passato, ma piú boscoso, e la strada piú larga, perché ogni anno tagliano i boschi appresso alle strade. E sempre camminavamo appresso ai monti, allargandoci dal paese de' Mori piú che potevamo, e con tutto che ci dicessero che quivi fusse maggior pericolo, per esservi boschi assai e torrenti, luoghi molto atti per ladri, nondimeno molte volte dapoi gli passammo e non trovammo mai chi ne facesse dispiacere. E di piú ci avertivano che noi non alloggiassimo nelli luoghi bassi, per conto dell'aria cattiva, e che ci accostassimo alle montagne piú che potevamo.
E cosí camminammo senza robba tutto quel giorno e arrivammo la sera a un gran fiume, detto Sabalette, il quale è il confine del reame di Tigremahon e principio di quello di Angote. E in una montagna molto alta dalla banda di ponente, donde nasce questo fiume, vi è una chiesa intitolata San Pietro di Angote, e dicono ch'è capo di questo reame, e che è chiesa delli re, e che, quando si dà questo regno di nuovo ad alcuno, ivi vanno a pigliar il possesso di quello.
| |
Sabalette Tigremahon Angote Mori Mori Sabalette Tigremahon Angote San Pietro Angote
|