E in capo della valle ci partimmo dal fiume e cominciammo a trovar terra di boschi e piena di sassi; non vi erano montagne, ma alcune piccole valle, seminate di formento e orzo e d'altri legumi del paese. E quivi finisce il regno d'Angote e comincia il regno di Amara, nel principio del quale verso levante vi è un gran lago, dove già alloggiammo, il qual è 8 miglia di lunghezza e tre di larghezza. Ha nel mezzo una piccola isola, con un monastero di Santo Stefano con molti frati, nel quale vi sono molti limoni, naranci e cedri. E per andare al detto monastero si servono d'una zatta fatta di legni e giunchi, con quattro zucche grandi, e la fanno in questa forma: pigliano quattro legni e mettono sopra quelli, stando in compasso, di questi giunchi molto ben legati, e sopra quelli mettono altri quattro legni ben legati e bene stretti, e sopra ogni cantone vi è una zucca grande, e cosí passano con questo modo. Questo lago non corre se non la vernata, quando l'acqua gli soprabonda, ed esce fuori per due parti. Si trovano in questo lago alcuni animali grandi che essi chiamano gomaras, che sono cavalli marini, e similmente un pesce simile ad un gongro, che è molto grande e lungo, e ha la piú brutta testa che si possa imaginare, fatta a modo d'un rospo, e la pelle di sopra la testa par pelle di biscia, e tutto il resto del corpo liscio come gongro, ed è il piú grasso e piú saporito pesce che si trovi al mondo. Attorno a questo lago vi sono infiniti villaggi, che arrivano fin all'acqua, e vi sono 15 xumetes o vero capitanie, e terre bellissime di formento e orzo.
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Angote Amara Santo Stefano
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