Quivi stando, mi vennero a trovare X o XII uomini onorati, e l'interprete stava meco, e cominciammo a ragionare dell'altezza di questa montagna sopra la quale stavamo, e del paese infinito che si scorgeva con gli occhi. Mi mostrorno la montagna dove stanno quelli figliuoli delli Preti, la qual non pareva lontana piú di XII miglia, e si vedeva la rocca e sasso tutto tagliato intorno intorno, la qual si prolongava tanto verso il Nilo che non vi vedevamo il fine, ed era cosí alta che 'l monte dove noi stavamo pareva esser sotto li piedi di quella. Quivi mi raccontorno particolarmente delle gran guardie che erano fatte a questi figliuoli, e dell'abondanza che avevano di vettovaglie e di vestimenti, che gli faceva dare il presente Prete. E perché noi scorrevamo verso la parte di ponente quanto potevamo vedere con gli occhi, gli dimandai che terre erano verso quella parte, e se il tutto era del Prete Ianni. Mi dissero che la signoria del Prete si estendeva verso quella parte per trenta giornate di cammino, e che poi si entrava in alcuni deserti, nelli quali si trovava gente molto negra, molto trista e cattiva: e durava per ispazio di quindici giornate di cammino, li quali compiti, si entrava nella terra di Mori bianchi, nel regno di Tunisi. Né alcuno si maravigli di questo, che si sappiano cosí particolarmente questi paesi, perché da Tunisi vanno ogni anno le carovane al Cairo, e anche vengono in queste terre del Prete, e portano alcuni vestimenti detti albernussi, non troppo buoni, di bambagio, e molte altre diverse mercanzie.
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