In questo medesimo giorno fu il detto frate a visitar l'abuna Marco, e ne portò un cesto d'uva secca e una zara di vino d'uva molto buono. La domenica seguente ne tornò a vedere uno di detti marinari, e l'ambasciadore gli disse che fosse a parlar prima al frate, e gli dicesse che non veniva per niun male, ma per l'amicizia grande ch'egli aveva con noi. Ma il frate, come lo vidde, gli fece metter le mani adosso e ritenerlo, e lo voleva mettere in ferri, se non fosse stato l'ambasciadore e noi altri che glielo cavammo di mani con aspre parole.
Come fu dato un gran signore che ne avesse a guardare, e della tenda che ne mandò.
Cap. LXVIII.
Il lunedí alli XVI di ottobre noi ci partimmo, pensando d'arrivare questo medesimo giorno alla corte dove è il padiglione del re, perciò che ne avevano fatto alloggiare tre miglia lontani, e parevano che 'l dí dietro n'avriano condotti molto presto. Stando noi con questa speranza, ne venne a trovare un gran signore, il titolo del quale si chiama adrugaz, che vuol dire gran maestro di casa, e ne disse come il Prete Ianni, avendo inteso della nostra venuta, l'aveva mandato a guardarne e darne ciò che ne faceva di bisogno, e volse che subito cavalcassimo e fossimo con lui: e pensando che ci menasse alla corte ci preparammo. Egli ne fece fare una volta indietro, non per il cammino che venimmo, ma ne fece circondare alcune colline, e tornammo adietro piú di tre miglia, dicendo che non ci pigliassimo fastidio, perché il Prete Ianni veniva in quella parte dove noi andavamo: come in effetto fece, che si vedevamo andar avanti di noi sei o sette uomini sopra molto buoni cavalli, scaramucciando e giocando tutti coperti il viso, che non si conosceva l'un dall'altro, e molti doppo loro sopra mule, e comprendemmo che questa cavalcata ne era stata fatta fare a posta, perciò che il Prete ne aveva voluto vedere.
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Marco Prete Ianni Prete Ianni Prete
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