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      Subito che fummo alloggiati, ne mandò il Prete Ianni CCC pani di formento grandi e bianchi, e molte zare di vino di miele, e dieci buoi, e dissero i messi che portavano le robbe che 'l Prete Ianni aveva ordinato che ne fussero dati cinquanta buoi e altretante zare di vino. Il sabbato seguente, che fu il XXI, ne mandò infinito pane, vino e molte imbandigioni di carne di diverse sorti e molto ben fatte e acconcie, e al medesimo modo fu la domenica, nella quale, fra l'altre molte e varie imbandigioni, ne fu portata una vitella tutta intiera posta in un pasticcio, tanto bene acconcia con spezie e frutti postoli nel ventre, che noi non ci potevamo saziar di mangiare.
      Il lunedí seguente si levò una fama per tutta la corte che noi avevamo ritenuti molti sacchi di pepe che il capitan maggiore mandava a donare al Prete, il che non era la verità. E perché di quello ne fanno grandissimo conto, ed è la maggior mercanzia che corra per l'Etiopia, però il frate venne a noi con una invenzion, dicendone che se l'ambasciadore desse tutto il pepe che esso aveva al Prete Ianni, che ordinaria che ne fossero fatte le spese nello star ivi e nel ritorno fino a Mazua: e cosí cessorono darne da mangiare, né vennero le cinquanta vacche, né manco le zare di vino. Proibiva similmente a tutti li franchi che erano in la corte che non parlassero con alcuni di noi, e ne dicevano che non uscissimo della nostra tenda, che tal era il costume di tutti quelli che vengono a questa corte, di non parlar con alcuno fin che non parlino al re.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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