Disse l'ambasciadore che l'arme e tutte l'altre cose che 'l re mandava verriano l'anno seguente, e che 'l capitan maggiore le manderia o porteria egli medesimo: e cosí gli mandava a dir e scriveva nelle sue lettere. Volse poi che li nostri andassero a tirar le spingarde in quella gran siepe, e che alcuni suoi tirassero ancor essi, e dimandò se alcun de' nostri sapeva far la polvere. Gli fu detto che non vi era alcuno che la sapesse fare, ma che 'l capitan maggiore mandaria uomini con gli artificii per far il salnitro, e il solfere faria portar con le caravelle. Disse che 'l solfere si troveria nelli suoi regni, pur che vi fossero maestri per far il salnitro, e che altro non mancava alli suoi eserciti che il modo dell'artegliaria e chi insegnasse adoperarla, perché egli potria mettere ad ordine infinito numero di schioppettieri, con li quali soggiogaria tutti li re mori vicini. E a questo proposito un Genovese ch'era nella corte mi disse che aveva considerato che in questi regni si faria piú quantità di salnitro che in luogo del mondo, per gl'infiniti animali che vi sono, e che si trovano anco montagne di solfere. Ne fece intender poi che gli dovessimo far mostrare come s'armavano l'arme bianche che gli aveva mandate il capitan maggiore; furno subito li nostri ad armare uno, dove egli lo poteva ben vedere. Mandò poi a dimandar le spade e corazze che portava l'ambasciadore e la sua compagnia, per vederle: tutto gli fu portato. Dipoi riportate che furon, ne fece dire se 'l re di Portogallo gli mandarebbe di quella sorte d'arme; gli rispondemmo che sí, e che gli manderia tante quante fossero necessarie.
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Genovese Portogallo
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