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      Gli portai a mostrare il camicio, il calice, il corporale, la pietra dell'altare e ampolle, e tutto vidde a pezza per pezza. Mi mandň a dire ch'io discucisse la pietra d'altare, che era cuscita in un panno bianco, e cosí feci: la qual veduta, la mandň a coprire. Questa pietra era dalla parte di sopra molto liscia e quadrata e ben fatta, e dalla parte di sotto poco squadrata, secondo che č la natura e fazione delle pietre. Mi mandň a dire poi che in Portogallo erano cosí buoni maestri, perché non l'avevano lavorata ancor da quella banda, e che le cose di Dio dovevano essere perfette e non imperfette.
      Essendo giŕ notte, mi mandň a chiamare ch'io fossi alla sua tenda e che io entrassi dentro, e cosí feci. Mi posero nel mezzo di quella, la quale era tutta coperta di finissimi tappeti; io stava due braccia lontano dal Prete Ianni, che era di dietro di quelle cortine. Mi comandň ch'io mi vestissi come s'io volessi dir messa, il che feci. Come io fui vestito, mi fece addimandar chi n'aveva dato quell'abito, se gli apostoli o vero altri santi: gli risposi che la chiesa l'aveva cavato dalla passione di Cristo. Dissemi che io gli dovessi dire quello che significava ciascuna di queste pezze, e cosí cominciai di ciascuna cosa a dir quel ch'elle significavano secondo la passion del nostro Signore, e quando fui al manipolo dissi che era una picciola corda, con la quale legarono le mani a Giesú Cristo. A questo non si poté tenere il Prete che non parlasse di sua bocca, e gl'interpreti mi dissero che egli diceva che noi eravamo buoni cristiani, poi che cosí tenevamo la passione di Cristo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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