Sopra questo mi risposero che, se il papa comandasse a loro cosa che gli apostoli non l'avessero scritta, non la fariano, e cosí se il lor abuna gliela comandasse, abbruciariano tal comandamento.
Venne poi un'altra dimanda, perché in Etiopia non sono tanti corpi di santi come sono nell'Italia, Alemagna e Francia. Gli risposi che in quelli avevano signoreggiato molti imperadori che avevano li lor ministri gentili molto crudeli, e che quelli che si convertivano alla fede di Cristo erano tanto constanti nella fede che piú presto volevano morire per quella che adorar gl'idoli, e per questo vi erano tanti martiri e vergini. Sopra questo venne risposta che io diceva la verità, la quale aveva piacer grande d'udire cosí chiara, e se noi sapevamo quanto tempo era che la Etiopia era fatta cristiana. Gli mandai a dire che io pensava che, poco tempo dopo la morte di Cristo, questa terra fu convertita dall'eunuco della regina Candace, il qual fu battezzato per l'apostolo san Filippo. Mi venne risposta che per questo eunuco non fu convertito se non la terra di Tigrai, ch'è in Etiopia, e il resto era stato convertito con le arme, come faceva egli ogni giorno di diversi regni; e che il primo convertimento della regina Candace fu X anni dopo la morte di Cristo, e da quel tempo fino a ora era stata governata per cristiani, e per questo non vi erano martiri, né era stato necessario, e che molti uomini e donne avevano fatto santa vita; e che la mattina seguente io gli mostrassi la vita di san Ieronimo, di san Francesco e di san Domenico e di san Quirico, che essi chiamano Quercos.
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