Rispose che gli piaceva molto e che al Prete saria gratissimo d'intenderlo.
Alli X di gennaio l'abuna fece cherichi: questi non gli esaminano, perché gli fanno d'ogni età, e bambini portati in braccio che non sanno parlare, fino alla età di anni XV, che ancora non abbino moglie; ma se l'hanno non possono esser cherichi, e quelli che hanno a essere ordinati da messa, fin che sono cherichi tolgon moglie e cosí si fanno preti, perché, se si fanno preti avanti che tolghin moglie, non la possono piú torre. Gli uomini portano in braccio i bambini che non sanno parlare né camminare, perché le donne non ponno entrare in chiesa. Il pianger loro pare proprio di tanti capretti, perché son quivi senza le madri e si muoiono di fame, perché non si finisce questo ufficio se non al tardi, e bisogna ch'eglino stieno senza mangiare e senza poppare, dovendosi communicare. Questi tali piccoli si sa certo che non sanno leggere, e li grandi anche poco. E gli fanno in questo modo: l'abuna, sedendo in cattedra, che è in una tenda posta in chiesa, fa passar questi cherichi a file dinanzi a sé, e dipoi che egli ha letto un pezzo un libro, quando passano mozza a ciascuno da una tempia una ciocca di capegli. Dipoi legge un libro e gli fa passare un'altra fiata, e fa toccar loro le chiavi che aprono la porta della tenda, e pongon loro un panno in capo, e a ciascuna di queste cose bisogna dar la volta; e similmente un'altra fiata gli danno in mano una scodellina nera di terra, in cambio delle ampolle, perché ivi non si trovano ampolle per servire alla messa, e a ciascuna di queste tali cerimonie leggano un pezzo, e finite quelle l'abuna dice la messa.
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Prete
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