E il detto Alessandro mandò a pigliare un abuna al Cairo, ove allora si trovava il patriarca d'Alessandria, il qual gliene mandò duoi, acciò che uno succedesse all'altro, e tutti duoi erano vivi nel nostro tempo. E noi stando ivi, morí l'abuna Iacob, che doveva succedere a questo che ora vive, il qual mi disse che era LV anni passati che venne in questo paese, ed era cosí canuto e bianco come si truova al presente, e quando si partí dal Cairo poteva avere da cinquanta in LV anni, sí che pensa che egli abbia da cento e dieci anni: e veramente che chi lo guarda e considera molto bene pare che gli abbia. E che quel Prete che lo fece venire era cristianissimo, e tanto che visse non si guardavano sabbati né si facevano alcune di queste cerimonie giudaiche, e mangiavano carne di porco e carne ancora che ella non fosse stata scannata, perché tutte queste cose sono della legge vecchia; e che non è molto tempo che vennero in questa corte due franchi, cioè un Veneziano detto Nicolò Brancalione e un Portoghese detto Pietro de Coviglian, li quali, come arrivarono in quello, avanti che giungessero in corte, cominciarono a digiunare e guardar gli usi del paese, che ancora in molti luoghi si guardava il sabbato e non mangiavano le carni proibite. Vedendo questo, li preti e frati, che si riputavano sapere molto bene le cose della Bibbia piú che di ciascun altro libro, se ne vennero a dolere al Prete, dicendo: «Che cosa è questa, che questi franchi, li quali vengono ora delli regni di Franchia, e ciascuno di loro sono di luoghi separati, e guardano li costumi antichi degli Abissini, come questo abuna che è venuto di Alessandria comanda che noi facciamo cose che non sono nelli nostri libri?
| |
Alessandro Cairo Alessandria Iacob Cairo Prete Veneziano Nicolò Brancalione Portoghese Pietro Coviglian Bibbia Prete Franchia Abissini Alessandria
|