Pietro gli rispose che egli baciava le mani di sua Maestà di tanto favore che gli faceva, ma che si doleva che 'l sapere e sufficienza sua non fusse tanto quanto era grande il desiderio che egli aveva di servir sua Altezza, e che nondimeno come fidel servitore accettava questa andata con tutto il cuore.
E cosí del 1487, alli VII di maggio, furono spacciati tutti due in Santo Arren, essendovi presente sempre il re don Emanuel, che allora era duca, e gli diedero una carta da navigare copiata da un napamondo, al far della quale v'intervennero il licenziato Calzadiglia, che è vescovo di Viseo, e il dottore maestro Rodrico, abitante alle Pietre Nere, e il dottore maestro Moyse, che a quel tempo era giudeo: e fu fatta tutta questa opera molto secretamente in casa di Pietro di Alcazova, e tutti i sopradetti dimostrarono lor meglio che seppero come se avessero a governare per andare a trovar li paesi donde venivano le spezierie, e di passare anco un di loro nell'Etiopia a vedere il paese del Prete Ianni, e se nei suoi mari fusse notizia alcuna che si possa passare ne' mari di ponente, perché li detti dottori dicevano averne trovata non so che memoria. E per le spese per tutti due il re ordinò loro CCCC crociati, i quali li furono dati della cassa delle spese dell'orto d'Almerin; e sempre vi fu presente, come è detto, il re don Emanuel, che allora era duca. Oltre di questo, il re gli fece dare una lettera di credito per tutte le terre di Levante, acciò che, se si trovassero in necessità o in pericolo, potessero con quella esser soccorsi e aiutati.
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