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      Disse il frate e quelli che con lui erano venuti che il Prete era partito la mattina a buon'ora, il che sapemmo esser la verità; e dicevano che era molto malcontento dell'ambasciadore, perché trattava cosí male gli uomini della sua compagnia e non voleva essere amico di Giorgio di Breu, e ancora per l'altre cose che non volevano dire, e che andassimo alla buon'ora, ma che restasse in corte maestro Giovanni e il pittore. Vedendoci cosí espediti, ci mettemmo all'ordine per partirci, e il frate ne fece menar le XXX mule che ne davano per il viaggio e molti corni per portar vino, i quali avendone promesso, pensavamo che dovessero darnegli tutti pieni, e per la maggior parte vennero voti: e ci fu detto che il Prete aveva ordinato, ancora ch'essi non bevessero vino di quaresima, poi che era il nostro costume di beverlo, che questi che ci conducevano ce lo facessero dare per lo cammino di mano in mano come bisognava. E quanto alle mule, ne tolsero otto e le dettero a Giorgio di Breu per la sua compagnia, e cosí delli corni. In questo mezzo molti de' nostri andarono alla piazza, a comprare ciò che bisognava loro. E per questo essendo restati di partirci quel giorno, per esser tardi, ecco che si fece un vento cosí grande e potente che ne ruppe tutte le corde della nostra tenda, la quale dette in terra: e trovandoci cosí all'aere, cominciammo a gridare: «Andiamo, andiamo». E cosí ci partimmo quella sera, che era il giorno del nostro carnevale, e venimmo tre miglia a dormire in una campagna; e con noi veniva Pietro di Coviglian, con la sua moglie nera e parte de' figliuoli, che erano bigi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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