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      Il suo abito era un ciliccio fatto di setole di code di bue, e di sotto sopra la carne una cintola come la sopradetta, ed egli ne la mostrň volentieri. In un'altra grotta vicina dimoravano duo fraticelli giovani piccioli, che gli provedevano da vivere, che era solamente d'erbe: e per questa visitazione egli restň molto nostro amico. Queste grotte si vedevan che anticamente erano state adoperate per fare simili penitenzie, perché v'erano sepolture. Nel luogo di Barua, un'altra quaresima, viddi duo frati nella chiesa del detto luogo, cioč di fuori della porta, che erano in simili tabernacoli, uno da una parte e l'altro dall'altra, e mangiavano delle medesime erbe e lenti nate: e io andai a visitargli molte volte, e mostravano di averne grandissimo piacere, e se io non vi andava mi mandavano a vedere, e tenevano sopra la carne il ciliccio e la cintola di ferro. E mi fu detto che uno di loro era parente del Prete; e stettero in questa penitenzia fino al giorno di Pasqua, e nel cantar della messa se ne uscirono.
      Nel detto luogo di Chassumo, udendo dire che ogni mercoledí e venerdí della quaresima molti frati, preti e monache dormivano nell'acqua infino al collo, non potendo noi crederlo, andammo un mercoledí sera, Giovanni Scolaro, Pietro Lopes mio cugino e io, e rimanemmo stupefatti vedendo la moltitudine di quelli che erano nell'acqua infin al collo: e ne fu detto che erano canonici, e moglie anco di canonici, e frati e monache. Ed erano fatte come sarebbe a dire stanze di pietre appresso la ripa, e ove l'acqua era bassa vi era una pietra sopra la quale sedevano, tanto che l'acqua gli dava al collo, e se vi era maggior fondo vi aggiungevano un'altra pietra, e cosí tutto il detto lago era ripieno di genti venuta d'intorno da quelli confini: e in questo tempo di quaresima la notte vi sono di gran gieli e freddi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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