Levava anche una gran moltitudine di tutte le sorti d'animali.
Entrando nell'anno vigesimoquarto delle sue cavalcate nel regno di Fatigar, tutte le genti se ne fuggirono sopra un monte, e Mafudi gli fu intorno e gli espugnò, e abbruciò le chiese e monasteri che erano ivi. Di sopra io ho detto che in tutto il paese del Prete Ianni sono alcuni detti cauas, che vuol dire uomini d'arme, perché i lavoratori in questi regni non vanno alle guerre. Di questi tali cauas vi erano in questi regni molti, li quali insieme con detti lavoratori s'erano ridotti sopra 'l detto monte: Mafudi li prese tutti insieme e fece separarli, e li lavoratori gli licenziò, che andassero in buon'ora, acciò che l'anno seguente seminassero delle biade per lui e per li suoi cavalli, e disse agli uomini d'arme: «Poltroni che mangiate il pane del re e cosí mal guardate le sue terre, andate per la spada», e cosí furono morti cinquemila uomini d'arme, e se ne tornò con gran vittoria e senza contradizione alcuna. Di questo fatto essendosi il Prete molto risentito, e massimamente dell'abbruciare delle chiese e monasteri, mandò spie nel regno di Adel per sapere in che parte Mafudi ordinava d'entrare, e seppe che con gran gente veniva nel regno di Fatigar, nella stagion che in detto regno li formenti e orzi sogliono esser maturi, per distruggerli. Inteso dal Prete che non veniva in tempo di quaresima, che non gli è proibito il combattere, determinò d'andarlo ad aspettar nel cammino, e questo contra il parere di tutti i grandi della sua corte, i quali dicevano che egli era giovane di XVII anni e che non stava ben che egli andasse a tal guerra, e che bastavano li suoi gran betudeti e capitani delli regni: al che lui rispose che in persona aveva determinato d'andar a vendicar le ingiurie fatte a suo zio Alessandro, a Nahu suo padre e a lui già sei anni, e che sperava in Dio di vendicarle tutte.
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